Biohacking

Che cosa è il biohacking

Biohacking

Avete sicuramente sentito la frase hackerare un computer, hackerare Facebook o hackerare l’e-mail e quindi anche senza essere degli informatici vi siete fatti un’idea di cosa questo può significare, se vogliamo semplificarlo al massimo possiamo dire che è la capacità di andare a modificare qualcosa che funziona in un certo modo per farlo funzionare in un altro.

Ma se questo concetto è comunque sempre usato nell’informatica, avete mai pensato se lo potessimo applicare al nostro corpo.

No, non sono pazzo e non sto parlando di niente in stile Brave New World. Ma in realtà sto parlando solo di miglioramento personale.

E anche se l’argomento è molto vasto e può spaziare dai progetti fai-da-te agli esperimenti dei laboratori di alta tecnologia, ci sono molti modi in cui si possiamo iniziare a incorporare dei metodi di biohacking nella nostra routine quotidiana.

Detto questo vediamo comunque di iniziare dai fondamenti. Il biohacking essenzialmente è la pratica di cambiare la nostra chimica e la nostra fisiologia attraverso la scienza e l’auto-sperimentazione.

So che è una definizione molto ampia, ma è necessaria anche perché l’idea di “biohacking” è in continua evoluzione.

Il biohacking può essere semplice come effettuare dei cambiamenti nello stile di vita o nella dieta che portino ad un miglioramento funzionale del nostro corpo.

Può essere qualcosa di quotidiano, come ad esempio quando indossiamo, anche un semplice fitness tracker, della tecnologia che ci aiuta a monitorare e a regolare i nostri dati fisiologici.

Oppure può essere più estrema come la tecnologia implantare o l’ingegneria genetica.

Come avete avuto modo di capire le possibilità sono infinite, ma sono comunque tutte radicate nell’idea che possiamo cambiare il nostro corpo e il nostro cervello, e che alla fine possiamo migliorare noi stessi e diventare più intelligenti, più veloci, semplicemente migliori.

Il biohacking è quindi il processo di apportare delle modifiche al nostro stile di vita al fine di “hackerare” la biologia nel nostro corpo e sentirci meglio.

Avete mai sentito il detto “Sei quello che mangi”?

In questo caso il concetto assume un senso molto più ampio e non è solo relativo al cibo, ma anche ai nostri pensieri, ai nostri movimenti fisici.

Tutto questo insieme di fattori influenzano il modo in cui ci comportiamo.

Mediante il biohacking di noi stessi, possiamo trasformare il nostro corpo in modo da sentirci più energici, più produttivi e nel complesso sentirci la versione migliore di noi stessi.

Logicamente tutto questo non significa essere una sorta di scienziato pazzo alla Dottor Jekyll e fare esperimenti folli con il nostro corpo.

Invece significa utilizzare vari hack e vedere cosa funziona meglio per noi.

Alcune persone che si occupano di questo argomento dicono che sono necessari alcuni tipi di gadget e alcuni tipi di misurazioni, ma io preferisco il buon vecchio stile: apportare delle piccole modifiche al nostro stile di vota, dare al nostro corpo il tempo di adattarsi e poi vedere come ci si sente.

Dopotutto, quando si tratta di come si sente il nostro corpo, chi può essere più esperto di noi.

Il biohacking è per tanto l’arte e la scienza della gestione della nostra biologia, con un approccio di pensiero sistemico, che può essere coadiuvata dalla tecnologia che abbiamo a disposizione oggi.

Pensiero sistemico? Giusè non iniziare a parlare complicato.

Va bene 😊

Vediamo di capire che cosa è l’approccio al pensiero sistemico.

Ogni volta che proviamo a correggere o a migliorare qualcosa di noi stessi, è sempre utile avere un modello per farlo.

Possiamo quindi formulare un’ipotesi, verificare gli eventuali difetti prima della nostra ipotesi e anche prevedere il risultato per le idee che vogliamo provare ad utilizzare per questo modello.

Se conosciamo e comprendiamo le risposte del nostro corpo nell’ambiente in cui è inserito, in pratica capiamo il sistema, che tipo di ambiente di manifesta in che tipo di salute e di rendimento.

Questo è quello che viene definito un approccio “Sistemico di pensiero”.

So che ancora può sembrare complesso come concetto, ma adesso andremmo a vedere il perché abbiamo bisogno di questi biohacks e capirete maggiormente il senso del concetto.

Adattamento evolutivo

Il nostro stile di vita è cambiato in modo drastico negli ultimi cento anni con l’avvento delle nuove tecnologie.

A causa di questi cambiamenti nello stile di vita, stiamo mettendo i nostri corpi in ambienti sub-ottimali e ci stiamo preparando ad altre forme di malattie croniche. Stiamo correndo velocemente davanti agli adattamenti evolutivi.

Un esempio di questi cambiamenti è quello del ritmo circadiano.

Che cos’è il ritmo circadiano?

In poche parole, il nostro ciclo del sonno.

Il nostro corpo si è evoluto su questo pianeta con un cielo blu, un tramonto arancione.

Per migliaia di anni ci siamo evoluti come specie prendendo spunto da queste lunghezze d’onda, il blu per quanto è tempo di svegliarci e l’arancione per quando è tempo di andare a dormire.

La retina dei nostri occhi prende la luce e, a seconda della lunghezza d’onda della luce che riceve e alla sua distribuzione nello spettro, invia al nostro cervello un segnale che gli indica di iniziare a generare la Melatonina, un ormone del sonno, oppure di sopprimere questa generazione.

La melatonina è uno dei migliori antiossidanti naturali che vengono prodotti dal nostro organismo e un modello sfasato di melatonina ci mette a rischio per disturbi del sonno per la degenerazione maculare prematura e per tanti altri tipi di disturbi cronici.

L’inquinamento luminoso è diventato uno dei principali disturbi del sonno.

Se comprendiamo come il nostro corpo assorbe queste lunghezze d’onda e di come queste lunghezze d’onda vanno ad attivare la risposta della melatonina possiamo usare come hack, ad esempio, un occhiale che filtra lo spettro blu che può raggiungere gli occhi dopo il tramonto e così avere meno problemi a dormire.

Questo, per esempio, è un biohack perfetto per salvarci dall’inquinamento luminoso proveniente dagli schermi delle tv, delle luci a led ecc.

Questo tipo di biohacking sarà sempre più necessario in futuro a causa del ritmo con cui stiamo sviluppando nuove tecnologie che influenzando sia l’ambiente che ci circonda, sia di conseguenza noi stessi.

Genetica ed epigenetica

Tutti noi siamo nati con un corpo che è unico, si realmente unico, in base ai requisiti e alle stranezze possiede.

Questo perché siamo tutti un po’ diversi nel nostro DNA.

Questo non è tutto però.

E qui che si inserisce l’epigenetica.

La nostra genetica si è sviluppata per esprimersi in un determinato modo, in base a delle particolari circostanze.

Tutto questo è solo una serie di reazioni chimiche che possono andare ad influire su noi stessi se si modifica l’ambiente in cui queste reazioni si verificano.

Questo è un fattore molto positivo perché significa che possiamo andare ad influenzare il modo in cui i nostri geni si esprimono, semplicemente fornendo alle nostre cellule l’ambiente giusto.

Tutto questo in parole semplici significa che possiamo prevenire o ritardare l’insorgere di problemi di salute ereditai, che provengono dai nostri geni e migliorare la qualità della nostra vita semplicemente dando alle nostre cellule il giusto tipo di ambiente andando ad effettuare dei cambiamenti nel nostro stile di vita.

Vediamo un esempio:

  • Il mio corpo non assorbe molto bene una serie di vitamine (requisito individuale) e
  • Ho un’alta tendenza ad aumentare la glicazione della pelle (stranezza individuale)

In questo caso ho due scelte:

  • Vivere nella completa ignoranza, inconsapevole di tutto questo, e mettere il mio corpo in un livello di nutrizione non ottimale che alla fine mi porterà ad avere un disturbo cronico.
  • O fare dei testi di valutazione genetica per scoprire questi requisiti e peculiarità uniche di me stesso.

Quindi usare le informazioni dei test per scegliere un tipo di dieta che si adatta al mio corpo al fine di assorbire i nutrienti di cui ho bisogno e fare dei trattamenti per salvaguardarmi dall’invecchiamento precoce della mia pelle.

Estendere le nostre capacità naturali

Grazie all’apporto della tecnologia, sarà sempre più possibile per noi umani evolvere verso una specie più potente di quelle che le nostre capacità naturali ci possono fornire.

Uno dei migliori esempi di questo tipo di biohack è il progetto Neuralink di Elon Musk, che punta a costruire un’interfaccia cervello-macchina ad altissima larghezza di banda che permetterà la connessione tra umani e computer.

Longevità

Se ci alleniamo possiamo essere in grado di sollevare 1000 kg, ma che allenamento possiamo fare per la nostra aspettativa di vita? Possiamo fare qualcosa per vivere di più e meglio?

I biohacker stanno cercando di scoprire nuovi hack per migliorare la longevità.

Questo è uno degli aspetti fondamentali del biohacking.

Oggigiorno un corpo umano medio è fisiologicamente al culmine quando ha 25 anni.

E molti biohacker si stanno concentrando proprio su questo, per sviluppare degli hack che possano portarci a ridurre l’età biologica del nostro corpo a 25 anni.

Possiamo avere una età cronologica di 50 anni ma quello che conta davvero è la condizione del nostro corpo da una prospettiva biologica.

Se saremo in grado di mantenere il nostro corpo ad età biologica di 25 anni, l’età cronologica non avrà più nessuna importanza.

Bene siamo giunti alla fine, abbiamo esplorato e capito qualcuno dei concetti del biohacking ma ad oggi di questo interessante campo non abbiamo nemmeno scalfito la superficie.

In futuro potremmo vedere e fare cose che oggi sono impensabili.